Letture al Maxxi il 21 settembre

maxxiAppuntamento nella piazza del MAXXI di via Guido Reni domenica 21 settembre 2014 con Le rovine di Adriano, una pièce di Nello Trocchia – con la lettura scenica di Urbano Barberini e con la partecipazione di Danilo Rea al pianoforte – che tra rievocazione e denuncia tratta le recenti vicende che accompagnarono il progetto di costruire una discarica a Corcolle, nei pressi della Villa di Adriano, sito protetto dall’Unesco.

Una storia di rifiuti e di soldi che ha fatto il giro del mondo rischiando di diventare la Caporetto della cultura italiana e che invece ha segnato un’importante vittoria della società civile sulla politica degli affari, raccontata da uno dei protagonisti della lotta per la difesa del territorio». Lo comunica in una nota il Maxxi. «Urbano Barberini, attore e fondatore del comitato Salviamo Villa Adriana che si è battuto nel 2012 contro la realizzazione del sito per lo smaltimento dei rifiuti, accompagnato dalle note di Danilo Rea e diretto da Giuseppe Marini – prosegue la nota – racconterà la dura lotta per salvare quel luogo che sarebbe dovuto diventare una nuova Malagrotta». «Lo spettacolo di Nello Trocchia – aggiunge Barberini – dice molto semplicemente chi e perché voleva realizzare la discarica a Villa Adriana. C’è stato un sistema di potere che ha lavorato per spostare il business dei rifiuti da una parte all’altra sacrificando la Villa di Adriano.

È il contrario di quello che si dovrebbe fare nel Paese. Il no alla discarica è un dovere civile; se in altri paesi un governatore avesse proposto una discarica vicino a Versailles o alle Piramidi, il popolo avrebbe preso i forconi». «La battaglia contro i rifiuti è stata sostenuta sin dall’inizio anche dall’attrice Franca Valeri – prosegue ancora la nota – Le rovine di Adriano racconterà molto di più di quello che è stato. I rifiuti, infatti, sono solo un pretesto, un paravento dietro al quale si cela un capitalismo affaristico e spartitorio che, in Italia, si impasta con la sistematica devastazione di ambiente e storia. E l’economia nera, l’orizzonte immaginato in questi anni. Quella della villa di Adriano è l’inizio, l’origine, l’obiettivo per inquadrare il Paese, piegato da logiche predatorie, da interessi di parte e poteri obliqui. La storia della discarica a ridosso del sito Unesco è l’occasione propizia per dipingere un affresco dell’Italia, svuotata di memoria, supina a spinte emergenziali e serva di riveriti e incapaci gestori di potere».

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