Il locale più trasgressivo di Roma il Muccassasina

muccassasinaUno dei locali più trasgressivi di Roma è senza dubbio il Muccassasina. Negli anni 90 le notti erano animate da Vladimir Luxuria che dal palco dell’ Alpheus all’Ostiense mixava e vocalizzava per i suoi fan. Oggi le serate si svolgono al Qube al Portonaccio, quartiere dove Pier Paolo Pasolini girò buona parte di Mamma Roma e proprio nei palazzi di Piazza De Cristoforis fece trasferire Anna Magnani, protagonista del film e attrice di ineguagliabile bravura.

Il venerdì sera, qui, adesso, da 17 anni, è festa. Le auto occupano tutta la zona circostante via Arimondi, dove l’enorme struttura di 3200 metri quadri una volta a settimana ospita l’imperdibile serata di Muccassassina. Il nome è una presa in giro del periodo in cui impazzava il morbo della Mucca Pazza, quando le persone si ammalavano di questa grave patologia neurologica perché i bovini erano stati nutriti con mangimi contenenti farine animali. La serata ormai è diventata il simbolo della trasgressione e non solo romana. La struttura che vi accoglie è industriale.

Tre piani di acciaio e cemento; argento, grigio e rossiccio dominano l’intera scena. Fila interminabile di ragazzi lungo via di Portonaccio aspettano il turno per entrare. Fari rivolti sulla strada. Parcheggiatori più o meno improvvisati che si dannano per sistemare alla bene e meglio le auto.

Sul palco, a una certa ora, sfilano le drag queen improvvisando sketch e balletti. Non va dimenticato che il locale ha ospitato anche nomi di rilievo del mondo dello spettacolo. Dalla serata dedicata a un’altra icona gay italiana, Loretta Goggi, alla partecipazione, avvenuta nel 2008, di attori del calibro di Michael Pitt.

Lo spirito del locale è quello della commistione. Le differenze di genere cadono, almeno per una notte.

Al piano intermedio c’è la terra di mezzo. Altra grande sala con bar e punti informativi del Mieli, la musica è più ricercata: Black, R&B e dance elettronica. All’ultimo piano, il tempio dell’House Music e dei suoi tanti generi derivati. Qui l’effetto, inizialmente, è straniante (almeno per chi non è abituato). Luci stroboscopiche continue, palco in fondo popolato da avvenenti giovanotti a torso nudo.

La selezione all’entrata non è asfissiante ma non tutti potranno accedere al locale.

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